TAPPA 23: MONOPOLI – TORRE S. SABINA

NICO E LA SCAPIGLIATURA

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TAPPA 23: MONOPOLI – TORRE S. SABINA

Relive ‘Francigena 5 tappa’

DATA:  20 maggio 2018 VELOCITA’ MEDIA: 20,7 km/h
PARTENZA: Monopoli TEMPO DI VIAGGIO: 2h. 42′
ARRIVO: Torre S. Sabina METEO SUL PERCORSO: Sereno
DISTANZA (KM): 53,7 TEMP.(°C): 21-26
NOTE
Il maestrale teso scompiglia la pettinatura di Nico, solitamente inappuntabile, mentre raggiungiamo la terrazza del B&b “La Cattedrale”, soleggiata e panoramica. Antonio e Rosanna, i proprietari di questa deliziosa struttura nel cuore di Monopoli, ci hanno imbandito un tavolo un po’ riparato dal vento e sono attratti dalle profondità delle considerazioni che ci scambiamo mentre sorseggiamo i nostri cappuccini. Per esempio, prendendo posto. Nico esordisce dicendo che ci sono tre cose importanti nella vita e, lungi dal categorizzare valori e sentimenti, si spiega meglio: 1 – COLAZIONE, 2 – PRANZO, 3 – CENA. Immagino non necessariamente in tale ordine. Per decenza Antonio e Rosanna sorridono con evidente compatimento e, dopo qualche minuto, sembrano lieti di accompagnarci verso l’uscita. Raggiungiamo il garage dove le bici sono state ricoverate per la notte, costeggiando la spiaggia, già popolata da bagnanti, incorniciata da un mare piatto e cristallino. Il vento di nord-ovest, che ci accompagnerà – finalmente spingendoci – per tutta la giornata, mantiene la temperature fresca, ma il sole è già molto aggressivo e ci proteggiamo con creme solari 50+.
Si fa presto a dire Francigena. La traccia GPS molto spesso porta nel nulla o di fronte a tenute recintate. In particolare in questa tratta abbiamo spesso dovuto invertire la rotta per trovare uno sbocco che ci riportasse verso la destinazione.
Anche grazie alla meravigliosa giornata di sole, il percorso, spesso a pochi metri dal mare, è oggi molto suggestivo. Su input di Nico, ci fermiamo per un caffè a Torre Egnazia, presso lo stabilimento “Archeolido”. All’interno della struttura, antiche tombe di epoca romana sono lambite dalla risacca, mentre una manciata di metri dopo, a ridosso della strada, sono ben visibili le antiche vestigia di Egnazia. Tra una deviazione e l’altra, attraversiamo uliveti a perdita d’occhio, con bassi muretti a secco a separarli dal sentiero, che percorriamo silenziosamente. Di tanto in tanto, a destra e sinistra possiamo scorgere contadini intenti alla potatura di questi alberi, così importanti e generosi nei loro frutti.
Nico, oggi in giornata di grazia, scorge un ulivo millenario e ci costringe a posare per un selfie-ricordo. Siamo ormai al traverso della splendida Ostuni, muovendoci sul tracciato originario della Francigena Traiana, almeno per quanto riusciamo, a causa della frequente discontinuità del tracciato.
Ancora qualche chilometro e raggiungiamo Torre S. Sabina e il ristorante “La Terrazza”, dalle ampie vetrate sul mare turchese e con il personale pronto a rifocillarci. Cosa si può desiderare di più?

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